La Perdita di nutrienti negli alimenti
ANALISI CLINICHE UFFICIALI
Un'analisi sintetica dei numerosi fattori che incidono sulla perdita o riduzione di nutrienti essenziali alla salute in frutta e verdura.
Università di Milano
› Un cavolfiore, perde con la cottura l'86% di acido folico, Vit.C, B6, PP ed il 66% di sodio.
Nel minestrone sono distrutte quasi totalmente Vit.C, B12 e altre vitamine.
La frutta fuori stagione, conservata e fatta maturare, ha perduto quasi tutte le proprie vitamine e sali minerali.
Prof. Benvenuto Cestaro Professore di Biochimica Università degli Studi Milano Direttore Scuola di Specializzazione in Scienze dell'Alimentazione dell'Università degli Studi di Milano.
Università di Roma
› “Un'arancia appena raccolta perde circa il 90% di vitamine del complesso B dopo 36 ore dal raccolto.”
Prof. Alberto Fidanza Fondatore del Centro Internazionale di Vitaminologia Docente in Fisiologia Generale, Scienza dell'Alimentazione e Fisiologia della Nutrizione, Università La Sapienza, Roma.
Ricerca inglese
› Uno recente studio inglese ha destato molto scalpore, portato a termine presso un ospedale ha dimostrato l'estrema volatilità della vitamina C. Sono stati analizzati i livelli di questa vitamina nei piselli che venivano somministrati ai pazienti. I risultati hanno dimostrato che 100 g di piselli con 20,5 mg di Vitamina C appena estratti dal congelatore;
- mantenevano 8,1 mg di vit C a fine cottura;
- 3,7 mg al momento della distribuzione dal carrello portavivande;
- 1,1 mg il rimanente nel piatto del paziente.
La perdita subita da questa importante vitamina è stata del 95%!
Frutta e verdura hanno perso il 50% delle loro proprietà nutritive.
Dietologi, dietisti e nutrizionisti dicono che rispetto a 15 anni fa la maggior parte degli alimenti che arrivano sulle nostre tavole contengono il 50 % delle proprietà nutritive in meno.
In occasione dell'apertura del SANA (Salone internazionale sull'alimentazione, salute & ambiente) di Bologna, Eta Meta Research ha condotto un'indagine intervistando nutrizionisti e ricercatori per conto di Federsalus.
I procedimenti di produzione e di conservazione dei cibi che arrivano da tutte le parti del mondo, la richiesta di prodotti fuori dalla loro naturale stagione e, non da ultimo, l'inquinamento fanno sì che la nostra alimentazione perda buona parte dei nutrienti fondamentali.
A parità di consumo calorico, rimasto invariato negli anni, in media, la perdita di vitamine e sali minerali rispetto agli stessi alimenti di 15-20anni fa, ammonterebbe ad oltre il 50%.
Di conseguenza, come indicano gli intervistati, spesso attraverso i normali pasti, si assimilano meno principi nutritivi di quanto si pensi e soprattutto di quanto sia necessario alla salute. Una carenza che si fa sentire sul fronte delle vitamine, ma anche dei sali minerali e delle proteine.
La grande distribuzione.
“I moderni sistemi di produzione e conservazione aggravati dalla “catena lunga” della Grande distribuzione, hanno portato a notevoli modificazioni nei confronti di quello che ogni giorno mettiamo sulle nostre tavole. Sicuramente i prodotti hanno un aspetto migliore rispetto a quanto accadeva solo 20 anni fa conferma.”
– Andrea Strata, Professore di nutrizione clinica all'Università di Parma

