Adrenalina e ipertensione
IL dottor Irene Gavras, MD, e Haralambos Gavras, MD, sono entrambi professori di medicina presso la prestigiosa Boston University School of Medicine (BUSM), e sono coautori di un nuovo e interessante studio che potrebbe apportare nuovi importanti contributi alle cure contro l'ipertensione arteriosa, Irene Gavras è anche medico per l'ipertensione presso il Boston Medical Center (BMC), situato nella storica South End di Boston, che offre assistenza medica per neonati, bambini, ragazzi e adulti.
Nel loro articolo, dove argomentano le loro scoperte, viene smentito il concetto largamente creduto fino ad oggi che l'ipertensione sia il risultato di un eccesso di sale che causa un aumento del volume del sangue esercitando, di conseguenza, una pressione extra sulle arterie.
Il loro studio, pubblicato online sul Journal of Hypertension [1], dimostra invece che l'eccesso di sale stimola il sistema nervoso simpatico a produrre adrenalina, causando la costrizione delle arterie e quindi ipertensione.
“Lo scopo di questo lavoro è correggere un concetto errato che ha prevalso per molti anni, anche se prove scientifiche sono state poste in atto contro di esso”, ha detto Irene Gavras.
Il termine ‘volume-expanded hypertension' implica che il sale in eccesso determini la ritenzione del fluido extra all'interno del sistema circolatorio arterioso, causando un aumento del volume del sangue e una maggiore pressione sulle pareti arteriose. Ma, la ricerca ha dimostrato che le condizioni che sono alla base dell'espansione del volume ematico, come la secrezione dell'ormone antidiuretico o l'aumento eccessivo di zucchero nel sangue, non causano un aumento della pressione sanguigna perché il fluido extra si adatta alla distensione di capillari e vene.
“Il sistema circolatorio del corpo è un sistema vascolare altamente flessibile che ha la capacità di aprire nuovi capillari e distendere le vene al fine di accogliere un maggiore volume di liquidi”, dice Gavras.
Eccesso di sale e adrenalina
I ricercatori hanno esaminato numerose ricerche dimostrando che il meccanismo di ipertensione, derivante dal consumo eccessivo di sale e dalla ritenzione dei liquidi, stimola il sistema nervoso simpatico nel cervello aumentando la produzione di adrenalina. L'aumento di adrenalina che circola in tutto il corpo provoca la costrizione delle arterie, il che si traduce in una resistenza al flusso sanguigno e una diminuzione del volume circolatorio.
L'iperstimolazione del sistema nervoso simpatico, che fa parte del sistema nervoso autonomo, è una condizione riconosciuta clinicamente come una caratteristica dell'ipertensione associata all'insufficienza renale. I diuretici, che rimuovono il sale in eccesso, sono ampiamente usati per trattare questo tipo di ipertensione. Tuttavia, questo studio fornisce prove convincenti che il sistema nervoso simpatico dovrebbe essere studiato con ulteriori indagini per fornire nuovi trattamenti contro l'ipertensione.
“L'implicazione delle nostre scoperte mostra che il trattamento ottimale per l'ipertensione, per i casi associati all'insufficienza renale, non dovrebbe includere solo diuretici ma anche l'uso di farmaci che bloccano il sistema nervoso simpatico centrale”, conclude Irene Gavras.
La ricerca è stata sostenuta dal National Institutes of Health (NIH).
Fondata nel 1848 come New England Female Medical College, fu incorporata nell'Università di Boston nel 1873. La Boston University School of Medicine oggi è un importante centro accademico di medicina che concentra i suoi studi su diverse patologie come l'artrite, amiloidosi, cancro, malattie cardiovascolari, malattie infettive, malattie polmonari. La Scuola è affiliata al Boston Medical Center e ad altri 16 ospedali regionali.