Che cosa sono i disturbi alimentari?
Idisturbi alimentari sono serie malattie mentali che causano comportamenti alimentari disordinati. Questo comportamento alterato può indurre alla limitazione della quantità di cibo da mangiare, consumando grandi quantità di cibo in una sola volta, eliminando il cibo mangiato attraverso forzature insane come: Spurgo, abuso di lassativi, digiuno o esercizio eccessivo) o una combinazione di questi comportamenti. È importante ricordare che i disturbi alimentari non riguardano esclusivamente il cibo in sé, ma i sentimenti.
Il modo in cui la persona interagisce con il cibo può farli sentire più capaci di far fronte a stati d’animo negativi, o può farli sentire in grado di controllarli.
I disturbi alimentari si classificano generalmente in:
- anoressia
- bulimia
- disturbo da alimentazione incontrollata
È anche comune una diagnosticata di “un’alimentazione specifica o un disturbo alimentare” (OSFED).
Questo non è un genere meno grave di disturbo alimentare – significa semplicemente che il disturbo alimentare della persona non corrisponde esattamente all’elenco dei sintomi che uno specialista valuterà per diagnosticare un’anoressia, bulimia o disturbo da alimentazione incontrollata.
È anche possibile che uno specialista si muova tra una diagnosi e l’altra se i loro sintomi variano nel tempo: infatti spesso sono presenti più sintomi e disturbi alimentari contemporaneamente. Sarà fondamentale una diagnosi corretta per garantire che la persona stia trattata nel modo più appropriato per la sua malattia.
Come si manifesta il disturbo da alimentazione incontrollata
- mangiare più velocemente del normale
- mangiare fino a quando ci si sente forzatamente sazi
- comportamento automatico, percepire che ci sia qualcun altro a mangiare al posto loro
- mangiare grandi quantitativi di cibo anche in assenza di fame
- dopo aver mangiato fuori controllo ci si sente disgustati verso se stessi
- mangiare da soli per evitare l’imbarazzo per il proprio comportamento
Conseguenze dei disturbi alimentari
I disturbi alimentari possono causare gravi danni e possono essere fatali – l’anoressia ha il più alto tasso di mortalità tra tutte le malattie mentali. Ma fortunatamente anche se sono malattie gravi, i disturbi alimentari sono curabili. Come ogni altra malattia, la tempestività dell’intervento è importantissimo, prima inizia la cura, più aumentano le probabilità di guarigione.
Chi soffre di disturbi alimentari?
Ci sono molti stereotipi su chi può soffrire di un disturbo alimentare. È importante ricordare che la possibilità che qualcuno possa sviluppare un disturbo alimentare non può mai essere esclusa. Sono le giovani donne ad avere maggiori probabilità di sviluppare un disturbo alimentare, in particolare quelle di età compresa tra 12 e 20, mentre circa un quarto dei malati è interessato dal sesso maschile, ma chiunque può sviluppare un disturbo alimentare, indipendentemente dalla loro età, sesso, etnico o culturale.
Si stima che il numero di persone sofferenti tra uomini e ragazzi, anziani e persone appartenenti a minoranze etniche o culturali potrebbe essere più alto di quanto si pensi. Questo perché queste persone potrebbero essere più riluttanti a parlarne e chiedere aiuto.
Quali sono le cause dei disturbi alimentari?
I disturbi alimentari sono complessi come lo sono le cause che alla loro origine. Non è possibile individuare un unico fattore scatenante per tutti. La gamma dei fattori è diversificata combinandosi spesso tra loro tra influenze genetiche, psicologiche, ambientali, sociali e biologiche. Si è visto dagli studi che un certo numero di fattori di rischio deve combinarsi per creare le condizioni che una persona sviluppi la patologia.
Non sappiamo ancora tutto sulle causa dei disturbi alimentari, o quali trattamenti siano efficaci per tutti. Una ricerca di livello mondiale ancora in corso, coordinata dal Regno Unito, vede coinvolti centri di eccellenza in tutto il mondo. Le ultime ricerche mostrano che i disturbi alimentari possono essere causati sempre più su basi biologiche di quanto si pensasse in precedenza.
I disturbi alimentari sono complessi e le persone che ne soffrono non sperimentano gli stessi sintomi. Inoltre le persone rispondono anche in maniera diversa ai trattamenti e possono impiegare più o meno tempo per riprendersi rispetto ad altri. Senza contare che alcune persone possono essere colpite da più di un genere di disturbo alimentare variando anche i loro sintomi durante le cure. Alcuni soggetti possono anche sperimentare altri problemi di salute mentale o fisica associati al loro disturbo alimentare. A volte questi possono avere un ruolo nello sviluppo del disturbo alimentare, o svilupparsi a causa del disturbo alimentare.
Il trattamento medico per i disturbi alimentari dovrebbe sempre tenere conto di altri eventuali problemi di salute di cui la persona soffre.
Diagnosi del disturbo alimentare
Il primo passo per ottenere aiuto per un disturbo alimentare è parlare con il proprio medico di famiglia, sarà questo, effettuando un prima diagnosi, a consigliare la visita presso uno specialista per ulteriori approfondimenti e i necessari trattamenti; questo potrà avvalersi anche della collaborazione di più figure professionali: dietologi, endocrinologi, psicoterapeuti.
Medici e operatori sanitari usano criteri comuni di diagnosi sul disturbo alimentare. La diagnosi è essenziale per poter iniziare il trattamento. La diagnosi sarò fatta da un attento ascolto della storia del paziente, il che significa parlare con la persona dei propri sentimenti e comportamenti, in ambito famigliare come in altri ambienti; professionali, amicizie, di coppia, ecc. La visita prevedere anche il controllo dell’altezza, del peso e analisi del sangue.
I due principali sistemi utilizzati per diagnosticare problemi di salute mentale sono il Manuale diagnostico dei disturbi mentali (DSM) e Classificazione internazionale delle malattie (ICD). I principali disturbi alimentari elencati nel DSM-5 sono l’anoressia, la bulimia e il disturbo da alimentazione incontrollata binge eating disorder (BED).
Nel 2013 l’American Psychiatric Association pubblica la revisione dei criteri diagnostici nella nuova edizione del DSM-5 (Manuale Diagnostico e Statistico dei Disturbi Mentali) con l’obiettivo di definire continuità diagnostica tra adolescenza ed età adulta. Il capitolo “Disturbi della nutrizione e dell’alimentazione” include quindi le seguenti diagnosi:
- Pica (allotriofagia)
- Disturbo da ruminazione
- Disturbo evitante/restrittivo dell’assunzione di cibo
- Anoressia nervosa
- Bulimia nervosa
- Disturbo da binge-eating
- Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione con altra specificazione
- Disturbo della nutrizione o dell’alimentazione senza specificazione