Cibi contaminati.
IL peperoncino del Vietnam è tra i vegetali più contaminati, subito dopo il melograno dalla Turchia. E' la coldiretti a lanciare l'allarme sul pericolo contaminazione di alcuni alimenti che arrivano sulle nostre tavole. La classifica riguarda in particolare 10 alimenti di origine vegetale provenienti da altri paesi e che risultano tra i più inquinati.
La maggior parte dei questi alimenti si trova nella grande distribuzione, nei supermercati ma anche sui banchi vendita di mercati locali di cui è difficile conoscerene al provenienza. La Coldiretti ha stilato la classifica basandosi sui dati Efsa (Autorità europea per la sicurezza alimentare), contenuti nel dossier “La crisi nel piatto degli italiani nel 2014”, un'analisi delle tendenze degli italiani redatta in collaborazione con la società Ixe' di Roberto Weber e presentato insieme alla classifica dei cibi più contaminati come indicato dal Rapporto 2014 sui Residui fitosanitari in Europa.
L'Italia ha registrato un record di importazioni di 39 miliardi nel 2013, con un aumento del 20% rispetto al 2007. Ma quanto sappiamo su questi prodotti importati da paesi di cui si conosce poco o nulla le regole e le leggi sulle coltivazioni, sull'uso di pesticidi, sulla filiera? Uno dei motivi di questo incremento di prodotti dall'estero è dovuto sicuramente alla crisi economica che spinge molti consumatori a scegliere prodotti più economici di media/bassa qualità. Le stesse aziende, che produco e vendono prodotti con marchi di qualità, hanno creato nuove linee di prodotti di fascia bassa, utilizzando materie prime di scarsa qualità per risparmiare sui costi di produzione e per non perdere larghe percentuali di consumatori.
Ma questa situazione mette a rischio il consumatore che, per risparmiare, – spesso si tratta di una tendenza al ribasso fin troppo esagerata – rischia la propria salute a causa delle troppe sostanze inquinanti assorbite da questi alimenti economici. Senza contare le frodi alimentari che in Italia sono aumentate per lo stesso motivo; immettere nel commercio prodotti a bassissimo costo per soddisfare le richieste di consumatori disposti ad acquistarli. Ci si dovrebbe seriamente interrogare su alcune marche di olio di oliva extravergine che arrivano sullo scaffale di vendita ben al disotto dei 3/4 euro a litro!
I prodotti analizzati
Il 61,5% dei campioni analizzati di peperoncino del Vietnam è risultato irregolare per la presenza di residui chimici. Nel 2013 in Italia sono stati importati ca. 273.000 Kg di questo prodotto destino agli usi più vari in cucina: sughi forti, insaporire dell'olio, come condimento per la pasta, ma senza che i consumatori ne conoscessero la reale provenienza.
Bisogna fare attenzione su questi alimenti di cui si sa poco o nulla.
Questa è classifica completa:
- Peperoncino dal Vietnam (irregolarità 61,5%)
- Melograno dalla Turchia (irregolarità 40,5%)
- Frutto della passione dalla Colombia (irregolarità 25,0%)
- Lenticchie dalla Turchia (irregolarità 24,3%)
- Arance dall'Uruguay (irregolarità 19,0%)
- Ananas dal Ghana (irregolarità 15,6%)
- Foglie di tè dalla Cina (irregolarità 15,1%)
- Riso dall'India (irregolarità 12,9%)
- Fagioli dal Kenya (irregolarità 10,8%)
- Cachi da Israele (irregolarità 10,7%)